Particolare attenzione merita il rapido diffondersi di episodi riprovevoli e violenti commessi dalle baby gang, espressione di una vera e propria deriva socio-criminale. E’ quanto rileva la Dia, direzione investigativa antimafia, nella sua relazione semestrale al Parlamento relativa ai primi sei mesi del
2018, affrontando il tema della Camorra.
Le azioni delle baby gang, spesso connotate da un’ingiustificata ferocia, sfociano, spiega la relazione, in episodi di bullismo metropolitano e atti vandalici, consumati anche in danno di istituti scolastici ed edifici pubblici. Spesso, chiarisce la relazione, si tratta di gruppi composti da ragazzi considerati a rischio di devianza per problematiche familiari o perché cresciuti in contesti che non offrono momenti di aggregazione sociale: fattori che concorrono ad un percorso di arruolamento nelle fila delle consorterie criminali. I
minori, infatti, rappresentano un ”esercito” di riserva per la criminalità, da impiegare, in particolare, nelle attività di spaccio delle sostanze stupefacenti ove, come più volte emerso dalle attività investigative, partecipano persino i bambini.
A quanto afferma la relazione, il sistema criminale campano opera in tutti i settori d’interesse delle associazioni mafiose, con alleanze con gruppi operativi in altri territori, laddove queste si rivelino funzionali al raggiungimento dei propri scopi. Le intese sono frequenti per le attività connesse al traffico di stupefacenti, alle estorsioni e alla contraffazione. Un altro settore dove si ravvisa, sempre più di frequente, l’infiltrazione della criminalità organizzata è la sanità.
Camorra: DIA, “rapida diffusione “baby gang” e sempre più donne nella gerarchia dei clan”
