I cibi maggiormente acquistati dagli italiani durante la crisi del coronavirus sono quelli a lunga scadenza facilmente conservabili, come riso (+33%), pasta (25%), scatolame (+29%), derivati del pomodoro (+22%), sughi e salse (+19%).
E’ quanto emerge dal primo rapporto del centro studi di Confagricoltura dopo lo scoppio della pandemia di Covid-19. “Complessivamente i consumatori – spiega Confagricoltura – hanno effettuato acquisti di alimenti a lunga conservazione a discapito dei prodotti freschi facilmente deperibili. Le industrie conserviere hanno dovuto modificare il proprio programma di consegne della merce, aumentando del 30% le vendite nel mese di febbraio e del 100% nel mese di marzo. Le scorte alimentari acquistate in questo periodo saranno consumate nei prossimi mesi, portando gli indici degli acquisti a diminuire tendenzialmente nei mesi di aprile e maggio 2020, rispetto agli stessi mesi del 2019”.