Scrive a Palazzo Chigi per chiedere di schierare l’esercito nelle strade allo scopo di bloccare chi non rispetta il divieto di «assembramenti e mobilità ingiustificata» .
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Chiude parchi e ville comunali. Limita le consegne a domicilio ai soli «prodotti confezionati» e da parte di «personale protetto» . Dimezza il trasporto pubblico locale. È un Vincenzo De Luca in versione sempre più ” decisionista”, quello che sta affrontando l’ emergenza coronavirus a colpi di provvedimenti anche più rigidi delle disposizioni del governo centrale.
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Palazzo Santa Lucia è preoccupata per il «rischio di contagio ormai gravissimo sull’intero territorio regionale» , come è scritto nero su bianco nelle ordinanze diramate in queste ore. Da qui la necessità di disporre « misure urgenti » che consentano di « assicurare i servizi essenziali evitando mobilità ingiustificata».
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Ieri il governatore ha inviato una lettera al premier Giuseppe Conte, ai ministri della Difesa e dell’Interno e al capo della protezione civile per chiedere «un impegno straordinario delle forze dell’ordine e dell’esercito», ritenuti «indispensabili» per assicurare « controlli capillari » sui divieti introdotti in queste ore.
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Parchi urbani e ville comunali, dovranno restare chiusi. Supermercati e gli altri esercizi di vendita di prima necessità potranno effettuare consegne a domicilio unicamente di prodotti confezionati e attraverso personale dotato dei mezzi di protezione. Restano consentite, ma solo adottando le precauzioni, l’ assistenza agli indigenti da parte degli enti del terzo settore e le attività di volontariato che prevedono aiuto alimentare e farmaceutico ai più deboli. Al tempo del coronavirus, almeno la solidarietà non si ferma.
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Anche i trasporti sono stati ridotti al 50%, con « massima attenzione al rispetto delle fasce pendolari ed ai collegamenti con le periferie » .