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Suppletive Senato, a Napoli vince Ruotolo ma urne semi deserte

Tra le sue priorità, “un piano per le periferie per il Mezzogiorno”.

La sua elezione deve portare ad “aprire un laboratorio che consenta al centrosinistra di allargarsi e schierarsi con la società civile contro i sovranismi”. E’ una delle riflessioni di Sandro Ruotolo dopo la sua elezione a senatore nelle suppletive del collegio uninominale Campania. Per lui, la sua vittoria è “un risultato straordinario” visto che in quel collegio “la sinistra partiva dal 20%. Ma insieme abbiamo vinto e quindi sarà difficile in futuro non tener conto di questo risultato politico”. Quanto alla scarsa affluenza, era una suppletiva – ricorda – c’è il coronavirus e il carnevale”. 

Ruotolo ha incassato il 48,45% delle preferenze (16.243 voti) e andrà a sedere a Palazzo Madama sulla poltrona che fu di Franco Ortolani, il geologo eletto il 4 marzo 2018 tra le fila del Movimento 5 stelle con oltre 100mila voti e il 53% dei consensi, scomparso il 22 novembre dello scorso anno. Ruotolo, ex braccio destro di Michele Santoro in trasmissioni televisive d’inchiesta, ha incassato il placet del sindaco Luigi de Magistris e del suo movimento politico, demA, riuscendo a garantire un’ alleanza con il Partito democratico. Fratello di Silvia, vittima innocente di camorra uccisa nel 1997 e zio dell’assessore del Comune di Napoli Alessandra Clemente, è riuscito a far convergere sul suo nome sia i simpatizzanti del movimento capeggiato dall’ex pm che gli iscritti al Partito democratici.

E’ stato proprio de Magistris, a rompere, per primo, il silenzio post elettorale con un tweet nel quale ha scritto: “Ruotolo Senatore! Anche se affluenza bassissima alle urne è una nostra grande vittoria, insieme a chi ha ritenuto di puntare su un uomo perbene che unisce e non divide. Sconfitta la destra. Ruotolo porterà al Senato la Napoli autonoma e fiera di questi anni. Un baffo antifascista!”. Battuti gli altri quattro candidati: Salvatore Guangi, sostenuto da Forza Italia, Lega e Fratelli d’ Italia (che era stato già sconfitto nel 2018 proprio da Ortolani), criminologo e attuale vice presidente del Consiglio comunale di Napoli che ha portato a casa 8.066 voti (24,60%); Luigi Napolitano, ex compagno di studi di Luigi Di Maio, scelto dal Movimento 5 Stelle che ha ottenuto 7.533 voti (22,47%); il professore di Storia contemporanea e scrittore, Giuseppe Aragno (Potere al Popolo) con 865 preferenze (2,58%) e l’ avvocato civilista, Riccardo Guarino (Rinascimento Partenopeo) che chiude la cinquina con 819 voti (2,44%).

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