A spiegarci il piano di lavoro è la dottoressa Annamaria Immacolata Califano, de La Filanda di Sarno
Come è nata la collaborazione con la Federico II? In cosa consiste?
La collaborazione tra il Polo Sanitario La Filanda e l’Università Federico II, in particolare con il dipartimento di Neuroscienze Cliniche nasce nella primavera scorsa con lo scopo di accrescere la conoscenza nei più svariati campi del sapere. L’obiettivo prioritario è approfondire il funzionamento di specifiche patologie, per meglio personalizzare i piani di intervento e trattamento, facendoli diventare sempre più degli abiti cuciti sui nostri pazienti.
La Filanda è presente all’Epa Congress con due studi importanti divenuti due poster scientifici. Può spiegarci questo complesso lavoro di ricerca?
Nell’ambito di tale collaborazione si inserisce la nostra partecipazione alla 27a edizione del “EPA CONGRESS” che quest’anno si è svolto a Varsavia.
Nella sessione di domenica 7 aprile abbiamo presentato due poster scientifici : il primo ha avuto per oggetto l’analisi del profilo neuropsicologico di 64 bambini con difficoltà di apprendimento , al fine di comprenderne i processi di funzionamento cognitivo sottostanti. In particolare sono state indagate l’attenzione visiva selettiva; la memoria a breve termine; la memoria di lavoro; la capacità di lettura e di scrittura. I risultati hanno sottolineato delle deficitarietà a carico dei processi attentivi con conseguenti ricadute nella capacità di lettura. Questo ci mette necessariamente di fronte all’indicazione di andare a potenziare tali aree carenti al fine di fortificare l’apprendimento e prevenire possibili fallimenti scolastici.
Il secondo poster è il risultato di uno studio, che ha avuto per oggetto l’analisi del profilo neuropsicologico di 4 bambini autistici, al di individuarne i relativi punti di forza e debolezza. Interessante è stato osservare quanto ogni bambino al di là della patologia comune avesse un profilo neuropsicologico totalmente diverso dall’altro, questo ad avvalorare ancor più l’importanza di una personalizzazione del piano di trattamento. Sicuramente una bella soddisfazione che va a confermare ulteriormente il lavoro che si svolge quotidianamente incentrato sulle peculiarità del singolo bambino.
Ci sono altri lavori di ricerca in itinere? Quali i prossimi obiettivi?
Ci sono altri lavori in cantiere che saranno presentati ad EPA 2020 nella bellissima sede di Madrid ed altri ancora a congressi italiani. L’ obiettivo principale è portare avanti progetti di ricerca non solo rivolti all’età evolutiva, ma anche all’età adulta e all’età senile, che abbiano per oggetto non solo l’aspetto sanitario, ma anche sociale nell’ottica di aspirare sempre ad un miglioramento della qualità di vita dei soggetti.