Parla Paolo Picchio, papà di Carolina, la studentessa vittima delle umiliazioni sul web
“Noi vogliamo avere un tavolo dove ci si confronta con tutti i politici che vogliono portare avanti la questione e al quale vorremmo anche i grandi del web: senza il loro supporto e la loro disponibilità non riusciamo a ottenere nulla”. Lo afferma all’Adnkronos Paolo Picchio, papà di Carolina, la ragazza che si tolse la vita a 14 anni dopo essere stata vittima dei cyberbulli che diffusero anche un video a sfondo sessuale.
Un anno fa è nata la Fondazione Carolina per aiutare i ragazzi che, sempre più in tenera età, si fanno del male tra loro usando la rete in maniera distorta e inconsapevole: già sono stati promossi incontri con oltre 50mila ragazzi in tutta Italia. “In Germania si è costretto Facebook ad avere una sede, anche i social devono essere coinvolti e avere una loro responsabilità”, conclude.