Quaranta militari dell’Esercito Italiano presidieranno le baraccopoli rom della Capitale. Avamposti dell’illegalità, ricettacolo di merce rubata, come hanno raccontato un’infinità di inchieste, e zone franche da cui si levano le colonne di fumo tossico che rendono l’aria irrespirabile per chi ci vive intorno. Finora a presidiare gli accampamenti erano stati i vigili urbani, tra i malumori di agenti e sindacalisti. Ora ci penseranno le forze armate.
La decisione è stata presa dal Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, nel vertice che si è tenuto ieri mattina a Palazzo Valentini, d’intesa con il Campidoglio di Virginia Raggi, che dieci giorni fa ha incontrato il generale Andrea Di Stasio, al comando della Brigata Sassari, proprio per parlare dell’operazione.
I campi interessati saranno due: Castel Romano, l’insediamento più grande d’Italia, come risulta dal report dell’associazione “21 Luglio” con 1062 residenti e quello di via Salviati, periferia Est di Roma, 302 abitanti quasi tutti bosniaci.
L’operazione partirà a marzo. Saranno impiegati i «39 militari in più nella Capitale», annunciati ieri dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Dopo il via libera della Prefettura e la ratifica, ieri, nel Comitato provinciale per la sicurezza, la palla passa alla Questura, che dovrà mettere a punto nei prossimi giorni l’ordinanza con cui stabilire turni e modalità di sorveglianza. Sarà uno dei primi atti del neo-questore Carmine Esposito, che entrerà ufficialmente in carica il primo marzo.