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Il messaggio della camorra: “I pentiti devono morire abbruciati”.

Il messaggio “i pentiti devono morire abbruciati”.

I carabinieri e la polizia hanno identificato i 5 responsabili del rogo dell’8 dicembre a Castellammare di Stabia a Napoli, di cui 2 minorenni. Agli altri re complici maggiorenni, invece è stato imposto l’obbligo di dimora in Campania. Le indagini, immediatamente avviate sotto il coordinamento della D.D.A. di Napoli, consentivano di identificare gli autori nei tre maggiorenni sottoposti a misura cautelare e in due minorenni per i quali sono tutt’ora in corso indagini coordinate dalla Procura della Repubblica dei Minorenni di Napoli. Le accuse del Gip: è istigazione a delinquere aggravata da finalità mafiose. L’attività investigativa venne avviata nelle fasi immediatamente successive alla notte del 8 dicembre 2018 quando, in occasione dei festeggiamenti per la S.S. Maria Immacolata, all’interno del rione “Savorito” di Castellammare di Stabia, cinque soggetti issavano su di una pira di legno, ritualmente allestita per i “fuocaracchi” (grandissimi falò accesi), uno striscione con la scritta: “Così devono morire i pentiti, abbruciati” e un manichino di pezza con un cappello in uso alle forze dell’ordine: il tutto veniva poi dato alle fiamme alla presenza di una moltitudine di persone.

L’episodio avveniva nel quartiere della periferia stabiese noto come “Aranciata Faito”, zona abitata dalla famiglia Imparato, meglio noti come i “Paglialoni”, fiancheggiatori del clan D’Alessandro. Il monito lanciato attraverso l’affissione dello striscione ha rappresentato un eloquente messaggio intimidatorio nei confronti dei collaboratori di giustizia oltre ad esprimere sostegno e solidarietà verso il clan D’Alessandro colpito pochi giorni prima da una misura cautelare eseguita dalla Polizia di Stato per aver commesso in quel territorio reati ricostruiti anche grazie alle propalazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia.

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